Il vaso quindi è stato realizzato mediante la stampante 3D ed è composto da tre parti fondamentali:
- il vaso vero e proprio contenente la terra, la pianta un sensore che raccoglie dati sull’umidità del terreno e un foro attraverso cui può essere fornita l’acqua alla pianta
- un primo sottovaso contenente tutti gli altri sensori che non devono stare necessariamente a contatto con la pianta insieme al sistema di comunicazione dei sensori collegati al Raspberry Pi Pico
- un secondo sottovaso isolato dall’acqua contenente le batterie necessarie a far funzionare il tutto
Per i più curiosi, ecco tutto ciò che è stato usato per la realizzazione del vaso:
IoT:
RASPBERRY PI PICO W (Bit 32, Clock: 133 MHz, Banda Wireless: 2.4
Ingressi analogici: 4, Volt 5, Flash: 2048 KB, SRAM: 256)
BlueDot BME680 +TSL2591 (3,3 V e 5 V, 2,6 V a 5,5 V per alimentare il
BME680 e i sensori TSL2591. Comunicazione I2C.
MQ-6 misura l’inquinamento dell’aria
Servo motore
Sensore di umidità del terreno
Mini pompa per l’acqua
Cavi jumper
Modulo relay
Breadboard
Digital Manufacturing:
Wasp 2030 Pro
Fusion 360
Cura Slicer
Simplify 3D
Marrtino ha un funzionamento analogo rispetto a quello del vaso, infatti se la Raspberry Pi Pico ci permette di raccogliere i dati e quindi di capire quando annaffiare la nostra pianta, l’utilizzo del sistema ROS per Marrtino e di MicroPyton per i sensori consente di rilevare in dettaglio i diversi parametri e di configurare quanto realizzato in modo efficace.
La scelta è stata fatta sul Raspberry invece che sull’Arduino per questioni di potenza erogata e capacità di memoria, di consumi, di velocità di connessione wi-fi e di linguaggio di programmazione.
La scelta della BlueDot è stata fatta per il suo basso impatto energetico.
L’accesso dell’utente ai dati può avvenire tramite server web o tramite app che tuttavia per mancanza di dati completi è ancora in via di sviluppo.
L’accesso al rover avviene tramite interfaccia web.
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